Primo numero dell’Unicorno – uscita dicembre 2010
Presentazione:
Sono passati diciannove anni dall’uscita del primo volantino di poesia del Gruppo Letterario Meteora, era l’ottobre 1991. Abbiamo condiviso il piacere di incontrarci il venerdì sera, leggendo, ascoltando e scrivendo insieme.
Dopo il passaggio dai volantini mensili ai piccoli libretti stagionali, siamo giunti a dei semplici segnalibri, dove l’ispirazione si fa idea, parola, e comunica su un filo sensibile verso altri fili sensibili.
“Unicorno” è il nostro nuovo esperimento, un piccolo libretto di una ventina di pagine, stampato, fotocopiato e rilegato dagli stessi autori durante gli incontri settimanali.
Fulvio Fapanni
Poesia di presentazione:
Utilità della poesia
Le gioie inattese, o le tristezze,
ti accompagnino sempre
al ritmo di una poesia.
Ti potrà regalare un sorriso,
un ricordo, un motto di spirito,
o una impensabile prospettiva
nelle immensità dello stress.
Una poesia ti sarà sempre utile
anche nella vita quotidiana.
Inìsero Cremaschi
Hanno pubblicato:
Mara David pag. 3
Inìsero Cremaschi “ 4
Elisa Clerici “ 5
Wladimiro Chmielowski “ 6
Alda Fortini “ 7
Vilma Dolmella “ 8
Roberta Assoni “ 9
Mario Cucchi “ 10
Mario Gravano “ 11
Valeria Raimondi “ 12
Carmen R. Elias C. “ 13
Domenico Novali “ 14
Chiara Innocenti “ 15
Mariarosa Gualandris “ 16
Vanda Guaraglia “ 17
Mario Ferrari “ 18
Fulvio Fapanni retro copertina
In copertina avanti/retro disegni di Barbara Castagnetti.
In seconda di copertina un articolo di Fulvio Fapanni ed una poesia di presentazione di Inìsero Cremaschi.
Grafica e Impaginazione di Fulvio Fapanni.
Iniziativa del
Gruppo Letterario Meteora
diciannovesimo anniversario
dall’uscita del primo volantino.
Poesie:
Anima Insonne
Vado errando
dove non splende la luna
ma dove il vento annuncia
un buio di pietra
senza fiato o voce.
Percorro discese
sospesa a foglie senza germogli
e m’inerpico in alto
calzando sandali bucati di silenzio
incrociando sogni di ieri
e sogni di domani:
lunghi strascichi di miele
che non portano a nulla
se non verso il fico glabro
della mia anima insonne.
(Mara David)
***
Elisa, moglie pittrice
Sei una fresca rosa di maggio,
lo sei ancora nel mese di giugno,
di luglio, settembre e ottobre.
Ora che è arrivato l’inverno,
nulla è cambiato. Sei sempre
una fresca rosa di primavera,
e tu potrai ancora dipingere
un autoritratto sul modello
di una fresca rosa di maggio.
(Inìsero Cremaschi)
***
Metamorfosi nella notte
Nel buio della notte
mi sveglio. Dalla finestra
rocciose montagne
racchiudono il silenzio.
Attorno alle case,
nessun lumino è acceso.
Il campanile della chiesa
tace. Oltre le montagne,
nuvole basse piano piano
si rischiarano, e sarà l’alba.
Nessun gesto umano
avrà nascosto la sua notte,
e non ci sarà alcun mistero
che non venga svelato,
poiché un mistero muore
e l’altro nasce.
(Elisa Clerici)
***
Quando una cicogna
Ubriaca d’amore
Sbaglia indirizzo
Quasi sempre nasce un poeta
Randagio
Uno stagno morente
sogna ogni notte
la folle corsa
di un pazzo torrente
Un giovane aglio
si lascia morire
per una nobile arancia
non consenziente
Da cinque anni un cane
va a dormire
sulla tomba di un uomo
che in vita
l’accolse randagio
Voli alta poesia
sei musica letterale
ancor più in alto
poichè sospinta
dai venti dell’amore
Io qui in basso
solo e spento
come l’ultimo lampione
di una periferia mai nata
tremo e torno alla vita
quando in un volo a bassa quota
la punta di una tua ala
distrattamente mi sfiora
(Wladimiro Chmielowski)
***
Il Contadino
Il cielo si è sciupato
ed in questo pomeriggio
canto il tempo dell’estate.
Cadranno i miei sogni
nella lunga stagione
e sento il vento nel gelsomino.
Vuoto il cielo stasera
e conto i giorni che mancano
nella luna chiara sfumata.
Gioco nel cortile accanto
e le aiuole appassite
con sterpi ed arbusti
segnano la facciata della casa
mentre l’edera si arrampica
ed il vento spazza
le nuvole chiare da lontano.
Corro nei prati fioriti
ed il trifoglio tagliato
svolazza nel vento l’odore
e pigro il contadino
traina il carro lentamente.
(Alda Fortini)
***
Il Temporale
Non sarà il profumo del sambuco
né dell’acacia fiorita
che mi sorride dalle fronde
a scacciar via questa malinconia...
mentre il temporale mi sorprende
e la luce s’incupisce
un film in bianco e nero
le montagne all’orizzonte
e mi manca il respiro,
l’allergia dice il dottore,
l’amore non mi bacia
dico io
non mi baci tu...
e le mie labbra
bagnate solo dalla pioggia
restano in silenzio
un’altra volta ancora...
(Vilma Dolmella)
***
Mari
mari
mari ignoti, inesplorati
mari calmi, colmi di tranquillità
mari mossi ed increspati, mossi da una lieve
brezza vitale
mari fondi e scuri, fra dune blu
mari bassi e chiari, fra Champagne che
inesorabilmente a riva s’infrange pacato
mari, turbini e getti, onde cullatrici
mi inoltro nella tempesta
guidata ed incoraggiata dal vostro dolce
mormorio.
Roberta Assoni di anni 10
***
Gargano
Bello è passeggiare
sulla deserta spiaggia.
Ondeggia il mare
di neri flutti
bianchi di risacca.
Meriggiare calmo,
sole che morde
qui nell’apulia,
le rocce rusche riarde
e disperate erbe tortura.
Generosa la caverna m’accoglie
ad ingannare il vento
che sferza l’acqua
e frange su li scogli.
Meditando mi ritrovo
solo, in questo paradiso
o inferno, che dir non so.
(Mario Cucchi)
***
Dietro la porta
Dietro la porta
impallidisce il suono dell’ultima campana
tanto che il mondo placa le voci
ed al silenzio volgono le parole.
Della luce si scorgono opachi frammenti
per questo gli occhi comprimono la sera
ed al tuo cuore diventa amato il sonno.
Dimenticati sono gli affanni
forse li hanno sciolti nuvole e nebbie.
L’angelo giunge e ti accarezza il viso
così la chiave che chiude la tua porta
gira l’ombra e arresta il vento.
(Mario Gravano)
***
Sonetto (di fronte al mare)
Svanisce come fumo il desiderio
il canto nella gola si fa roco
la strada giunge al limitar del mare
rifulgono atterrite le parole
E cadon presto foglie dentro il cuore
il ragno tesse trame nel tessuto
e ancor ricerchi dentro forme alate
l’amore che riperdi ad ogni estate
Ma un’eco di parole ancor rotonde
del suo pensier che dentro resta e vuole,
risuona come infrangersi dell’onde
E il passo sulla via si fa sconnesso
resta il sospir nei denti e presto muore
anch’esso infrange quel dolore, adesso
(Valeria Raimondi)
***
Oggi come ieri
mi vedo
nel tempo
partire con l’estate,
fuggire
tra le variazioni
di colore
di questa
monotona via.
Cercando
la nota,
che dia
un sublime ritmo
alla mia vita.
(Carmen R. Elias C.)
***
L’Abbraccio
Improvviso e inatteso
sorprese ogni mia difesa
invalidando qualsiasi
strategia relazionale
e crollarono sulla carta
tutte le ipotesi di esistere
solo per compiacere noi stessi,
quella bramosia di conoscere
solo per potersi sollevare al di sopra
dell’umano annullarsi
in quel banale sopravvivere...
Il grande gioco con cui ingannavi i tuoi istinti
da troppo tempo si ripeteva monotono, incolore
e il contatto umano era solo un ricordo
seppellito tra pagine di stinte memorie.
... L’abbraccio giunse spontaneo e irreale
facendomi assaggiare ancora per un attimo
la bellezza di credersi amati...
(Domenico Novali)
***
I mulini a vento
lungo la via
dei mulini a vento
grida soffocate
scuotono la terra
ferite nascoste
nel campo della solitudine
lacrime
sotto le lenzuola
e quel nodo
che non
si scioglie mai
lungo la via
dei mulini a vento
farfalle nascono
e muoiono
lungo la via
dei mulini a vento
si coltivano
speranze...
(Chiara Innocenti)
***
La mano si ferma
ed il tratto s’incanta ...
sospeso ...
tra il filo della riminiscenza
dove il vissuto ed il vivere
si fa tela ...
che lavo, gratto e soffio
sino a scolorirne
il senso.
(Mariarosa Gualandris)
***
Liberi si è come il vento?
c’è un vento stanotte fra i gelsi
e la luna piena mi guarda
mentre alzo e stringo le spalle
sono sola e mi chiedo perchè
ma sorrido io so che il silenzio
è la cosa che amo di più
lui che urla più di mille bufere
che solleva il mare e lo scuote
lui sa narrarmi le storie più belle
e se ho voglia mi parla di te
(Vanda Guaraglia)
***
Chiudo senza ricordi
la finestra che dava
sulla vita, frenetica,
immaginifica, a volte
solo mia - ciò nonostante
osservo, beato, la vita
che scorre là fuori
e la sento, addolcita,
nei rivoli inesplorati
di sprazzi di fantasia
occultata, appagata come
una civetta in penombra.
(Mario Ferrari)
***
L’angelo del silenzio
Torni sempre
prima che sia sera,
tremore sulla pelle,
alito di vento tra i capelli.
Specchio del destino
rechi i miei pensieri
oltre ogni parola
e suoni ancora a venire.
(Fulvio Fapanni)
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