domenica 24 aprile 2011

Nulla è accaduto tutto è mutato (ovvero lo spettacolo teatrale per ora snobbato)

Teatro/Poesia


Scritto da:
Domenico Novali
(dialoghi e musiche)
Vilma Dolmella
(poesie)
Fulvio Fapanni
(le sette navi)

Voci Narranti:
Lidia Buelli
Vilma Dolmella
Domenico Novali



Ruoli:

N : narratore - Domenico Novali
S1: prima sorella - Lidia Buelli
S2: seconda sorella -Vilma Dolmella

IS: sorelle insieme      - Lidia Buelli & Vilma Dolmella

T: tutti insieme - Lidia Buelli - Vilma Dolmella - Domenico Novali

***

Nulla è accaduto tutto è mutato
Inizio Musicale (su passeggiata in video)
N: - Prologo:
Nell’ora in cui appassiscono i Gelsi due vestali leggono i segni del tempo che fugge vorrebbero fermare gli anni prima che si facciano rimorso di ricordo, ma nulla può fermare i crudeli cicli delle esistenze
S1: - Leggo nel volo stentato degli aironi l’incoscienza di non avere         orizzonti
S2: - Leggo nelle nuvole la paura di tornare ad essere goccia di tempesta
IS: - Leggo nello scorrere delle acque il desiderio di non possedere un confine
S1: - Ti accorgi sorella che i tempi stanno per cambiare..
IS:  - E nulla nulla possiamo fare per mutare il destino
S1:-     il flusso naturale di morte e vita
S2:-     Consapevoli, lasciamo che scorra   
S1:-     la fragilità delle coscienze
S2:-     Consapevoli,lasciamo che si sfaldino                
S1:-     l’inconsistenza dei dubbi
S2:-     Consapevoli, lasciamo che crollino                   

Così le navi lasceranno il porto una dopo l’altra, come dice la Canzone:
N:
Partono dal porto
sette navi silenziose
costruite nello stesso cantiere,
nate dal sogno di Edon.

Il destino
mostra il ricamo
lieve onda increspata
soffio di vento
appena percepito.

I poeti simili
a vecchi vinili
ripeteranno gli stessi solchi
senza uscire dalla ragnatela
degli umori e dei pensieri.

Solo Edon
il poeta nascosto dall’ombra
partirà per nuovi mari
ora che le navi sono pronte.



S1: - Sorella, da lungo tempo mi narrate dei solchi tracciati nelle nostre anime da Edon,di come quei solchi divennero linee su cui costruire la nostra città e fondamenta del nostro esistere ma, già ora interpretano i segni, vedo che presto esse lasceranno queste sponde per iniziare un nuovo esodo.
S2: - Vero è ciò che tu hai visto, tutte e sette le Navi partiranno alla ricerca di nuove terre da seminare...
S1: - ... il tutto è inevitabile e fa parte del naturale flusso delle energie. Ogni volta che ognuna di queste navi salperà, sentiremo che una parte di noi ci ha abbandonato, ma solo così torneremo a comprendere l’essenziale mistero su cui si fondano le nostre consapevolezze, quello da cui hanno avuto origine le navi stesse e le loro meraviglie.
IS:  - Già adesso se guardi l’orizzonte puoi vederla. Quella è la prima nave che sta per partire.

N: la prima nave

Vuota la stiva, lieve il vento tra le vele,
anima perduta corri sul velo delle onde
l’orizzonte inghiotte il tuo respiro smorzato,
anche il tempo resta indietro perso tra i flutti.

Eri partita come fiamma di candela
pura e brillante nella notte.
Nave scolpita in un gioco trasparente
navighi nell’innocenza del primo vagito,
di quella voce unica e limpida
che il sale e l’acqua hanno mutato.

vaghi in cerca dello scoglio inesistente
in un mare incantato
dove hai tracciato la tua rotta.
La prima nave è trasparente,
fatta di cristallo
i raggi del sole le danno i colori del cielo e del mare,
la guida un equipaggio fatto di bambini
e una veggente li guida.

***
S2: - Arpa

Arpa muta
non suona:
banale certezza ci consola…
non sappiamo udire il silenzio

banali noi
se non vibriamo più nel vento.

***

S2: Tetti di sabbia

Tetti di sabbia
per i nostri sogni
spazzati via
in pomeriggi ventosi

Seduti sulle rocce
occhi allagati di verde
mani in tasca
mani sotto il mento

Malinconie sussurrate
echeggiano
stormi di uccelli
emigrano

tetti di sabbia
perché sapevamo
che la stagione
dei sogni migratori
non avrebbe tardato
non ci avrebbe lasciato
prigionieri nel nido di piume.

***
S1: -- Sorella, vedi, la prima nave ha già raggiunto lo zenit e già sento che una parte di me mi ha lasciato
S2: - Credo tu abbia capito cosa ti ha appena lasciato l’effimero, quello di cui a volte è umano circondarsi ma di cui è insensato abusare...
S1: - Come  quei ninnoli ,quei cristalli di vetro che attirano l’occhio nel caos del mobilio di  una vecchia stanza; da bambina li accarezzavo perchè ero convinta  mi avessero rubato la luce...
S2: - Poi però il gioco non aveva più senso perché scoprivi l’origine di ogni stupore…
S1: - E sotto quel cielo innaturale ogni capriccio smetteva di esistere...
IS: - ... e comprendevi in quell’istante che il tuo spirito  non sarebbe mai appartenuto alla logica delle cose…
N: - Così avvenne la dipartita della bellezza delle cose inutili nell’eternità di un abbraccio silenzioso, le due sorelle, capirono una verità mentre guardavano un’altra nave che prendeva il largo verso l’infinito.

N: Seconda nave

Naviga nascosta dalla notte,
la  luce della luna piena
ne rivela i contorni
con pallide carezze.
La seconda nave
è  fatta di rame
ed è attraversata
da sottili correnti impercettibili,
nella stiva un carico prezioso,
antiche sculture
realizzate da esseri di un altro tempo
che le hanno scolpite
attorno ad energie primordiali.
Soldati armati per  equipaggio
ed il capitano raggiunge tutti
con una voce estesa
senza farsi mai vedere.
Le stelle la guidano verso lo scoglio inesistente
dove le energie prigioniere
potrebbero trovare l’agognata libertà.








S2: - Vulcano
Il mio sguardo di raso
ancora ti cerca,
sotto la cenere
del mio vulcano,
magma ribollente
la mia passione per te.
***
S2: - foglie (d’estate)
Non cadono le foglie, l’estate
non cadono le voglie
all’ombra di brividi e penseri
sole e ridenti cicale...
e tu ?dove sei?
non cadono le foglie, l’estate.
***
S2: - Maree

 erotiche maree
mi sospingono
oltre me stessa

umide labbra
rendono dolci i pensieri

come una dea
scalza sulla sabbia
ed il vento
mi scompiglia i capelli...
S1: - Sorella,la seconda nave è destinata a non arrivare…
S2: - Perché? secondo te..ma rifletti bene sulla risposta. Cosa sono quelle correnti impercettibili che proteggono con tanta bramosia queste antiche sculture?
S1: - La nave non ha bisogno di attraccare ad un nuovo porto carica solo del proprio egoismo, basta comunque a se stessa nel suo malvagio attaccamento alle cose.
S2: - Per questo è destinata ad inabissarsi diventando essa stessa una tomba per il proprio carico e per il suo equipaggio.
S1: - Ma allora perché ha scelto di partire?
S2: - In effetti è stata costretta a farlo. Voleva recuperare la lucentezza dei cristalli, quella di cui si nutre la cupidigia delle persone per alimentare il fuoco del proprio egoismo e la propria bramosia di possedere…ma giunta allo zenit, dove l’orizzonte scompare al nostro sguardo si è resa conto di esserne ancora troppo distante; ed incapace di sopravvivere senza la logica delle cose ha scelto di inabissarsi per proteggere fino all’ultimo il suo tesoro...
N: - Così avvenne da quel porto anche  la dipartita della Bellezza di possedere. Nell’eternità di un tocco le due sorelle capirono un altra verità mentre all’orizzonte in lontananza la terza nave prendeva il largo ...

***

N: - Terza Nave

Immaginala d’argento
dall’alto pennone delle vele
fino al minuscolo chiodo
che blocca la bussola al timone.

Monaci dal saio verde
sono l’equipaggio
e un eremita recuperato
dalla solitudine
il capitano.

Odore d’incenso
dal ponte alle stive
e canti gregoriani
nel giorno e nella notte
scandiscono il tempo.

Un fuoco arde ovunque
dietro le apparenze.

***

S2: - Il tempo

Mi dissero
che il tempo
l’avrei imparato a scuola,
studiando le ore
fra la grammatica e la storia,
nell’evoluzione della specie.

L’avrei trovato,
mi dissero,
nei calendari e nei diari
tra le stagioni
nei miti della genesi.

Il tempo delle formule matematiche
delle fotografie e delle religioni…
ma io non l’ho incontrato
questo signore senza volto
che ha il potere di misurare l’esistenza.

Eppure...
tutto (ma proprio tutto),
è vissuto in sua funzione
quasi fosse il succo della vita.

Rimane un fruscio
e puoi udirlo,
smettendo di pensare,
esplorando il senso del nulla.

***
S2: - il Narciso

E tu, un altro Narciso,
mi sentivo neve al sole
mentre le tue dita,
s’intrecciavano alle mie

languida
la mia schiena
si appoggiava al tuo petto,
il tuo viso
respirava sul mio collo

ma dove finisce
la neve sciolta?

Acqua senza forma
evapora senza casa

niente rimane
dell’abbraccio di un Narciso.

***
S1: - Sembra davvero che anche gli architetti dello spirito abbiano abbandonato la nostra terra
S2: - Vedi ,qui non vi era più nessuno che lavorasse nei loro cantieri
S1: - Da quando abbiamo imparato ad accettare  con serenità l’inevitabile scorrere della vita la morte stessa non ci fa più paura
S2: - E chi fonda le proprie fondamenta sui dubbi altrui prima o poi è destinato dal lasciarsi travolgere da fiumi di risposte.
S1: - Le risposte più semplici:...
S2: - ... i si, ed i no                       
S1: -  Quelle più comode:...
S2: - ...può darsi,forse                            
S1: -  Quelle più indefinite...
S2: -  ...un po, tanto, molto poco e nulla                                 
S1: -  Quelle più insensate altro non sono che...
IS: -   ... domande con cui rispondere ad altre domande.
S2: - Le risposte esatte il più delle volte implicano congetture numeriche
S1: - 1-2-3-5-7-11-13-17- 19 ...
S2: - compongono l’arazzo dei numeri primi 
S1: - 3.14579867549875…
S2: -  vorrebbe spiegare l’identità di un universo sferico               
S1: - 1-2-3-5-8-13…       
S2: - la sequenza che descive la logica dei cicli        naturali                                
N: - Così la terza nave abbandonava il porto in cerca di nuove popolazioni  a cui insegnare le solite  domande con cui poter ingannare la morte… e già la quarta si apprestava al varo...

                                      La quarta nave
Teme la furia dei pirati
tanto da avere
una fitta cintura di cannoni.
La quarta nave è d’oro,
un equipaggio di giovani vestali
ne cura ogni aspetto
dalla sala macchine
alle vele.
Un essere immortale
la governa
senza mai uscire dalla cabina,
una vestale fa da portavoce
sulla nave più veloce delle sette
quella che più luccica al sole
e tra le tutte la più silenziosa.

***

S2: - burattina


Ti lascerei
cadere nel pozzo
perché tu stai anelando
alle tenebre
e, mentre ti tiro i capelli,
tu non mi aiuti!

Te ne stai lì a penzoloni
ridendo…
Ah! Se ti lasciassi
cadere nel pozzo!!
Che tonfo faresti
nell’acqua nera tra le pietre laggiù…
Io ci sono stata
tu non sai quant’è freddo…
Allora tiro, tiro!!
Ti tiro i capelli,
ti percuoto il viso
per farti rinsavire…

Devi puntarli
quei maledetti piedi
contro le pareti
e devi darmi la mano,
adesso,
che ancora c’è luce quassù
e ancora sono forte.
Sciocca!! Sciocca burattina.

***
S2: - Io sono dolore

Io sono dolore
che il tuo sguardo non vede
posato altrove

sono ologramma
corpo inconsistente
non voluto
non guardato

anta che cigola al vento
pungente del nord
pungente il gelo
di corpi distanti
sei sordo granito
levigato dall’acqua

e io sono dolore
foglie bruciate nel campo
autunno senza inverno

senti il violino triste?
canta:
io sono dolore
e tu non vedi.

***
S1: - Sorella la quarta nave ha timore di compiere il suo viaggio..
S2: - La quarta nave ha solo paura del dolore e la sua velocità l’aiuta a passare lungo le strade del tempo senza lasciare traccia alcuna.
S1: - Qual è dunque la sua destinazione??
S2: - Davvero credi che il solo fatto che sia partita implichi che abbia anche una destinazione??
S1: - Vedi quell’orizzonte che abbraccia il tuo sguardo? La dove lo zenit si confonde tra il cielo ed il mare..
S2: - A volte è la semplice curiosità di esplorare il domani, che spinge una delle sette navi a partire..
S1: - Il viaggio così diventa meta agognata ma poiché  è pieno di incognite rischia di non rivelare affatto il suo scopo…
S2: - Viaggiatori sulla tavola dei flutti incapaci di afferrare l’orizzonte..
S1: - Sorella ,Ora che la paura ed il rimorso hanno finalmente lasciato queste terre non ho più paura di chiudere i miei occhi…
N: - Un’altra verità fu compresa nell’eternità di uno sguardo e poi un’altra nave si staccò dal molo:

N: - La quinta nave

Infinite volte ci è passata accanto
negli oceani dei nostri pensieri
e per i navigabili fiumi dei desideri.

La quinta nave
è invisibile agli occhi,
per equipaggio
ottantaquattro
esseri elementari
e sette elfe
che li governano.

Una sacerdotessa
millenaria
il capitano.
Ora fugge dai nostri sogni
e se ne va per mare
con le altre sei.

***

S2: Trame di tessuto

Certi amori sono come
la trama di un tessuto
I loro fili si intrecciano
poco a poco, sulla nostra pelle
fino a divenire
un abito di stoffa resistente
che ci siamo cuciti addosso
Inizialmente ci sembra perfetto
e lo portiamo con vanto
Succede poi, ad un certo punto,
che ingrassiamo
e quest’abito diviene stretto
ma così stretto, che si strappa
le sue cuciture cedono
diviene persino logoro
Andava bene per tutte le stagioni
ed ora non è che uno straccio
Oppure, ancora,
capita che diventiamo magri
al punto che
quest’abito non sta più su
nemmeno con cintura e bretelle
Il nostro corpo gli fluttua dentro
e non si capisce chi dei due  sia lo spettro
Ci sentiamo fuori luogo, senza protezione
anche se con tutta quella stoffa d’avanzo
ci si potrebbe fare una coperta
Saremo noi
che non siamo stati bravi sarti
o il tessuto era scadente?
Il modello fuori moda
o il negoziante ci ha imbrogliato?
Chi ha tessuto questa trama?

***
S2: - bad romance

Sono gli occhi
che parlano al cuore,
spettatore
di una cattiva storia d’amore,
attore della ciclicità del divenire

salsedine sulla pelle
cambia maschera,
da sale che invita al piacere
a sale che brucia sulle ferite…

niente o forse qualcuno
come oggetti, come sassi,
tra le onde di una marea
che non comprendo

sono gli occhi
che parlano al cuore
labbra serrate nei pensieri
brezza tiepida stuzzica
dispettosi capelli
che sferzano sulle gote

una roulette russa
certi amori
chiamati così per solitudine
desiderati
da persone disperate

ma io, che non sono
il pagliaccio di nessuno

amo per amore
e so lasciare andare.

***
S1: - Così Anche la quinta nave se ne è partita da queste sponde
S2: - Si,sorella il vascello invisibile che trasporta con se tutte le lacrime che non siamo stati capaci di versare
S1: - le emozioni incomplete che non siamo stati capaci di vivere appieno..
S2: - le occasioni perdute che orfane della paura e del rimorso che se ne sono andate da qui con la quinta nave
IS: - non hanno più motivazione di esistere e fuggono come ladri sorpresi dall’alba…
S2: - Nei lunghi pomeriggi passati ad osservare le onde cullati dal vento d’estate, nelle gelide notti d’inverno sorpresi per un attimo ad osservare le stelle immobili ed ancestrali, guardando da dietro i vetri appannati in un mattino d’autunno le gocce di  pioggia cadere, inconsolabili ed eterne. Il pensiero torna sempre al ricordo delle strade sbagliate che abbiamo percorso ...
IS: - ... convinti di essere nel giusto..
S1: - Alle scelte che avremmo dovuto fare,alle parole che non abbiamo saputo dire.
S2: - Devi ascoltare i segni del tempo per capire quali sono le cose da fare quando la vita ti provoca lanciando i dadi..
S1: -  Continuando a pensare alle occasioni perse l’orizzonte non diviene altro che una lunga lista di ...
IS: -  ...sbagli  futuri da evitare ...
S2: - Così facendo si è sempre davvero sicuri di non sbagliare ancora ma al contempo diventa impossibile cogliere la bellezza dei segni del tempo ...
S1: - ... così siamo Protetti da ogni scherzo che ci vorrà tendere ancora il futuro ...
IS: - ma incapaci di costruirlo per nostro conto.
N: - -Un’altra verità fu compresa ed a quel punto alle vestali fu noto  il perché  della dipartita delle  navi, ma ciò fu chiaro loro  solo per poco tempo; nel momento in cui capirono il senso esatto  di ciò che davvero  stavano per perdere, la sesta nave si staccò dal porto e da quell’istante preciso il buio e l’oblio nelle loro menti cancellarono ogni ricordo .
T: - ... la memoria le aveva abbandonate ,fuggendo clandestina sulla sesta nave:

N: - La sesta nave

La sesta
tutte e sei le contiene

l’ equipaggio
conta sei marinai
reclutati
da ognuna delle altre sei navi
più i trentasette che aveva da prima
quarantatre in tutto.

Il suo colore è azzurro
Il materiale legno di faggio.

Il capitano
dicono che un tempo fosse
un Re delle terre dell’Est
ma ora si fa chiamare
Hereniens
e quando parla
guarda nel profondo degli occhi.

La sesta nave
emana un profumo
di viole e rose
confuso e mischiato dal caldo vento marino.
Quattro elfi
governano l’equipaggio
e il mare li sostiene.

***
S2: - Colibrì
Il tuo profumo nella stanza
sei andato via
come chi lascia la spiaggia
dopo una vacanza

ragazzo triste,
anatroccolo spaurito...
e non avevo parole
se non nello sguardo
che curioso ti osservava

disteso sul letto
sul volto un sorriso
di chi si sente a casa,
chissà quale lido...
chissà quale nido...

dita incerte si sfiorano
sorprese
ad ammirare leggerezza

profumo nella stanza
intimità di pelle
silenziosa dolcezza
nel tuo abbraccio di piume

lieve è l’abbandono
nel tuo bacio di Colibrì.

***
S2: - Fiori di campo

 Siamo fiori di campo
                 che distrattamente
                                              calpestano
    fiori senza aiuole
                            ai margini di strade.
    Fiori di campo
                         spiegazzati al sole
                          piegati al vento
          liberi, ignorati
          luminosi, gialli
                              fiori di campo
                                                   niente più.


S1: -  Occhi vacui che contemplano l’orizzonte
S2: -  Chi sono?da dove vengo?Che cosa ci faccio qui
S1: -  Chi sei da dove vieni e che cosa ci fai qui
S2: -  Perché parlo? respiro? vedo? sento?
S1: -  Perché amo, odio o provo emozioni?
IS: - Perché so di non sapere chi sono
S2: - Non esiste un passato o un futuro
IS: - Costruiamo adesso la nostra identità
S1: - Inconsapevoli di sbagliare a questo punto
S2: -  Davvero adesso possiamo dire:
IS: - “non può mancarti  ciò che non hai mai avuto”.

S1: - Ammiriamo la bellezza e la maestosità di quella nave che proprio adesso sta lasciando il porto
IS: - Inconsapevoli di ciò che ancora ci riserverà il futuro.

La settima nave

N:        Per ultima lascia il porto
            e fra tutte è la più maestosa.

            Oltre mille marinai
            e per grandezza
            tutte le altre tre volte le contiene.

T:        La settima nave
            è un microcosmo
            dove oltre all’equipaggio
            vivono da sempre
            altri passeggeri.

N:        A bordo
            si sono formate sette Sette
            e tutte esistono
            offuscate dal segreto,
            tutte vedono
            il compimento
            nell’incontro
            con lo scoglio inesistente.

            T:        Il capitano è un Santo
                        un tempo venerato
                        ed ora schivo
                        dirige il tutto
                        senza farsi mai vedere.

***
S2: Azzurro

Giravo pagine
e ripiegavo illusioni…
nel dormiveglia
fantasmi di te
all’alba
tiepide sfumature
desiderando e fuggendo
inerte, contando voglie irrisolte

ma quello che vuoi
arriva all’improvviso
come un  sole
che si fa strada tra le nuvole
e sgrida la pioggia

cacciando melanconie
il torpore diviene calore
e incredula
sgrano gli occhi al cielo
che si concede nudo e accattivante

Giravo pagine e scrivevo…
Azzurro, azzurro, azzurro.
***
S1: - Nessuno sente davvero la mancanza di ciò che non conosce
S2: - Siamo rimaste sole a custodire la luce in questo antico palazzo che guarda su quel porto antico
S1: - Da cui quella splendida nave si è appena staccata…
S2: - E’ davvero splendida e si trascina con se tutto ciò che conosciamo
S1: - ciò che ci rassicura
S2: - ciò che ci protegge
S1: - ciò che ci ama
S2: - ciò che  ci allieta ma anche ...

S1: - ciò che ci frena
S2: - ciò che ci spaventa
S1: - ciò che ci odia
S2: - ciò che ci sottomette
S1: - Libere da ogni vincolo di ciò che eravamo, libere da ogni debito nei confronti del futuro
S2: - Libere di ricominciare la nostra storia e di fare le nostre scelte
S1: - Incapaci di mentire a noi stesse perché non esiste più alcuna verità da nascondere
IS: - Ora e solo ora non esistono più verità
IS: -  Ora e solo ora non esistono più verità(a 2v)
T: - Nulla è accaduto tutto è mutato


Epilogo

N: - Così, nell’alba di un nuovo giorno le  due colonne della speranza che duramente erano state provate dai capricci della storia, tornarono nuovamente ad avere la capacità di accogliere  i segni dei tempi.

Edon dall’alto della sua torre di Onice osservava le due vestali che ammiravano quell’ultima splendida nave che si stagliava in lontananza all’orizzonte e sorrideva…
Forse davvero da quel momento quella città non aveva più bisogno di lui
















Nessun commento:

Posta un commento